Rubino naturale certificato: qualità e miglior prezzo

rubino certificato

Preziosissimo, raro, secondo per durezza solo al diamante, il rubino certificato è probabilmente la più ambita e imitata tra le gemme colorate.

In natura è presente come corindone (cioè ossido di alluminio) e reperibile nelle pianure alluvionali principalmente del sud est asiatico con punte d’eccellenza nel Myanmar, il paese che un tempo chiamavamo Birmania.

Ma ne sono piuttosto ricche anche altre zone, come per esempio l’Africa orientale e l’Australia.

A dispetto della relativa ricchezza di corindone attribuita a queste aree geografiche, in natura è assai raro imbattersi in un rubino di dimensioni importanti.

Da qui le quotazioni di rubini di grande caratura decisamente stellari, specialmente quando conformi agli standard – opportunamente calibrati sulle particolari caratteristiche della gemma – delle famose ‘quattro C’.

Le quattro C

Ma diamo uno sguardo un po’ più ravvicinato al rubino.

Caratterizzato da forte allocromia, la proprietà che fa sì che una pietra compaia in natura in un’ampia gamma di colori anziché in uno solo, il rubino può presentarsi in molte sfumature di rosso: dal rosa che lo rende confondibile con certi tipi di zaffiro, all’arancio, al violaceo per arrivare al prestigioso “sangue di piccione”, un vibrante rosso intenso con una punta di blu – tipico delle pietre estratte in Myanmar.

Il parametro delle quattro C in uso per i diamanti, che misura il valore in base a colore, taglio, limpidezza e peso (color, cut, clarity and cut) vale anche per la stima del rubino.

E tuttavia è evidente che l’osservazione di un rubino è qualcosa di molto diverso dall’osservazione di un diamante: tanto per cominciare, nel valutare il rubino il taglio passa decisamente in secondo piano rispetto al colore, che ne è, per così dire, il vero blasone.

Ci si può chiedere il perché, visto che forse nessuna pietra più del rubino trae lustro e vantaggio in termini di brillantezza e bagliore dal taglio “giusto”.

E tuttavia sono altre le caratteristiche che, più di altre, concorrono a determinare l’autenticità innanzitutto, il valore in secondo luogo, di questa straordinaria pietra.

Certificazioni, come ottenerle

Immaginiamo di possedere un vecchio gioiello di famiglia e di volerne conoscere e attestare il valore. Del resto si sa, le pietre preziose sono beni rifugio – e di questi tempi possederne una è più che lusso, bellezza e gioia: è anche sicurezza.

Il fatto che per il rubino non esista qualcosa di equivalente al Rapaport Diamond Report, lo standard de facto per la quotazione dei diamanti, rende ancora più importante individuare il soggetto più adatto per la valutazione.

Tanto più nel caso del rubino, forse la più imitata di tutte le pietre preziose: secoli di studi sulla trasformazione in laboratorio dell’ossido di alluminio in combinazione con quello di cromo hanno messo a punto metodi sempre più sofisticati di riproduzione sintetica del rubino.

Arrivando addirittura a riprodurre il raro fenomeno dell’asterismo, il magico e misterioso “effetto stella” quello che grazie a minuscole inclusioni aghiformi di rutilo permette al rubino colpito dalla luce di esibire una stella in superficie.

La verifica della qualità

L’autenticità, naturalmente, è il primo dei parametri a essere verificato e certificato; ma non è il solo ed è indispensabile il supporto di un laboratorio accreditato per la valutazione di parametri dai contorni più sfumati e tuttavia di assoluta rilevanza quando si tratta di attribuire una quotazione a una gemma.

Per il rubino in particolare tra inclusioni (che non sempre ne diminuiscono il valore, anzi talvolta lo aumentano: i rubini di sintesi, infatti, ne sono solitamente privi), fenomeni quali il pleocroismo (in virtù del quale il colore della pietra varia in base all’angolazione dalla quale si guarda) e l’allocromia, i vari asterismi e “occhi di gatto” sono pressoché infinite le variabili cui prestare attenzione: solo un occhio esperto può farlo, supportato dalla strumentazione più efficace e da un nome di assoluta serietà come quello di IGR Diamanti Roma.

IGR Diamanti Roma si propone altresì come acquirente di specchiata affidabilità per le pietre usate: in tal caso la perizia gemmologica è gratuita.

A chi rivolgersi

L’Istituto Gemmologico Roma dispone di strumentazioni all’avanguardia e di un’equipe di gemmologi di indiscussa indipendenza e professionalità. Nel territorio laziale – e non solo – esibire un rubino corredato da un certificato rilasciato da IGR Diamanti Roma è un’assoluta garanzia di valore.

Quando si pone l’esigenza di una consulenza in materia di preziosi, cerchiamo esperienza, reputazione e indipendenza.

Ed è su questi valori che si è costituita la solida fama dell’attività commerciale che Giovanni Maio fonda oltre dieci anni fa per poi affiancarvi un laboratorio la cui autorevolezza ne ha fatto un polo d’eccellenza della gemmologia e della compravendita di preziosi: nella capitale e nel Lazio l’Istituto Gemmologico Roma è senz’altro il punto di partenza ideale per una consulenza in tal senso.

Il laboratorio di IGR Diamanti Roma è in grado di eseguire sui preziosi perizie su molteplici piani: l’insostituibile occhio del gemmologo, in grado grazie al talento e all’esercizio di cogliere segni imperscrutabili alle macchine oltre che forma, dimensione, taglio e, in definitiva, valore.

Ma anche le analisi strumentali in grado di fornire col massimo del rigore dati misurabili come quelli attinenti alla struttura chimico-fisica.

E per finire, la profonda conoscenza del mercato, strumento insostituibile per effettuare stime accurate, indipendenti e calibrate sui più severi standard nazionali e internazionali.